lunedì 10 maggio 2010
DISABILI DURANTE IL PERIODO NAZISTA:
Il 27 Gennaio di ogni anno si celebra la giornata della memoria dell’ olocausto ebraico e oltre a ricordare il genocidio di circa 6 milioni di ebrei da pochi anni si è finalmente proposto di parlare anche dello sterminio delle persone disabili.
Il massacro dei bambini disabili:
Il primo caso dell’uccisione di un bambino disabile si ha in Germania nel 1938 con esso ebbe inizio il processo di eutanasia in quanto successivamente Hitler istituì un programma si soppressione dei bambini con difetti fisici o mentali.
La pianificazione dell’eutanasia infantile fu un’operazione segreta.Il 18 Agosto 1939uscì un decreto ministeriale sull’obbligo di dichiarazione dei neonati deformi. Per l'uccisione dei bambini il comitato del Reich creò reparti di eutanasia infantile presso gli ospedali statali denominati reparti per l’assistenza esperta dei bambini.
All’interno di questi ospedali i piccoli disabili furono sottoposti a studi medici. Nelle autopsie vennero asportati gli organi, specie il cervello, per scopi scientifici quindi svolsero la macabra funzione di cavie da laboratorio per il “progresso della scienza”.
Il trasferimento dei bambini nei reparti di eutanasia non incontrava alcun ostacolo se i piccoli erano istituzionalizzati ma se i piccoli, sotto i tre anni, erano in famiglia, bisognava convincere i genitori a rilasciare il figlio agli ufficiali sanitari locali. Questi ultimi ingannavano i genitori dicendo che , nei reparti, cui erano destinati i loro figli avrebbero potuto avere le cure necessarie. Il 20 settembre 1941 il Ministero emanò una circolare che dichiarava che l’istituzionalizzazione dei bambini disabili avrebbe liberato la famiglia in modo da consentire ai genitori di prendersi meglio cura dei fratelli sani. Infine la circolare indicava anche la possibilità di ricorrere alla forza in caso di rifiuto da parte dei genitori alla consegna dei figli.
Attuati questi meccanismi per sottrarre il figlio alla famiglia, esso veniva trasferito nel reparto di eutanasia dove, il medico redigeva la diagnosi, quasi sempre sfavorevole. D’altra parte, i medici del reparto di eutanasia erano nella maggioranza senza specializzazione e inoltre erano giovani e desiderosi di far carriera e il Comitato del Reich ricompensava con un premio in denaro il personale medico dei reparti di eutanasia infantile più “produttivi”. In base a queste diagnosi sfavorevoli i capi del Comitato davano l’ordine effettivo di sopprimere il bambino.
La scelta dei metodi di uccisione veniva lasciata ai medici. Uno dei metodi era la morte per inedia,l’uso di farmaci, come la morfina, i quali venivano usati regolarmente in modo tale da non provocare una morte immediata.